Volta a Catalunya 2025, Juan Ayuso: “Non avevo le gambe migliori, ma oggi Roglič è stato il più forte, chapeau a lui”

Juan Ayuso cede sul più bello alla Volta a Catalunya 2025. Dopo una settimana nella quale ha lottato alla pari con Primož Roglič (Red Bull-Bora-hansgrohe), vincendo una tappa e presentandosi alla frazione finale con la maglia di leader e 1″ di vantaggio sullo sloveno, il portacolori della UAE Team Emirates XRG non è riuscito a rispondere all’attacco portato dal 35enne sul terz’ultimo passaggio dalla salita del Montjuïc. Quest’ultimo è andato quindi a conquistare il traguardo di Barcelona e la classifica finale della corsa iberica, mentre il 23enne spagnolo si è dovuto accontentare della seconda posizione, cogliendo comunque un altro importante risultato dopo il successo alla Tirreno-Adriatico.

Non avevo le gambe migliori, ma la squadra mi ha aiutato sin dall’inizio – ha ammesso Ayuso ai nostri microfoni – Prima abbiamo perso il primo intermedio, poi abbiamo vinto quello dopo, quindi ero ancora il leader. Poi la Red Bull ha corso offensivamente e a tre giri dalla conclusione, all’inizio della parte più dura della salita, mi sono toccato con un altro corridore e ho perso diverse posizioni. La Red Bull se n’è accorta e hanno giocato intelligentemente, ero un po’ dietro e ho provato a riportarmi vicino alla ruota di Roglič, ma in cima mi ha fatto cedere, ha preso un po’ di margine ed è andato via. È stato il corridore più forte oggi e chapeau a lui“.

Potevo immaginarmi che avrebbe attaccato da così lontano, perché il circuito è molto veloce – ha proseguito lo spagnolo parlando dell’allungo di Roglič ai -20 dal traguardo – Non sapevo se sarebbe successo a tre o a due giri dalla fine, ma sapevo che non sarebbe stato l’ultimo perché, se non mi avesse staccato al primo tentativo, avrebbe potuto riprovarci. È andata così e va bene”.

Il 23enne è comunque soddisfatto della sua corsa: “Ho imparato molto, so che la prossima volta non devo permettere a nessun altro corridore, se sono il leader, di stare sulla ruota di Roglic. Dovevo essere proprio alle sue spalle perché Egan (Bernal, ndr) ha fatto un buco a circa 20 metri dalla vetta e quei due metri non sono riuscito a colmarli. Forse se fossi stato direttamente alla sua ruota sarei potuto restare lì, ma come ho detto è stato il corridore più forte e complimenti a lui“.

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